domenica 2 marzo 2008

Bienvenu à N'Djamena!

“Benvenuti all’aeroporto internazionale di N’Djamena. L’ora locale è le 20:50, la temperatura esterna è di 30 gradi. Vi auguriamo un buon soggiorno in Chad, e “bonne courage!”... non so perchè, ma questo augurio suona un po' sinistro. 
Lo steward attacca il microfono, nei miei occhi ci sono ancora le tre ore di deserto nero sotto di me… incredibile osservare come ci siano più stelle in cielo che luci in terra.
Sono stanco, appena si apre il portellone divento anche accaldato, ma i nervi sono vigili, attenti. Per fortuna l’aereo è partito prima del previsto (vantaggi del check-in “aumma-aumma” fatto in Libia: se ci sono tutti si parte prima!), e non ci toccherà passare la notte in aeroporto. Se fossimo arrivati troppo tardi avremmo sforato il coprifuoco, e qui non è proprio una cosa carina da fare…
Le mie compagne di viaggio, Anna e Leila, sono stanche quanto me, e appena arriviamo a casa crollano sotto la zanzariera.
Effettivamente lo steward non si era sbagliato: fa un caldo torrido!

La mattina è proprio il caldo a svegliarmi, il sole è già alto in questa domenica ciadiana. 40 gradi? Forse di più. E poi l’umidità, che rende ancora più insopportabile il tutto. Mi conforta pensare alle previsioni del tempo ascoltate venerdì sera a Roma: in arrivo per voi una gelata siberiana, temperature in calo di 15 gradi: povera Italia…

2 commenti:

Giulia ha detto...

Weppa Leppa!! Kifak ya habibi!! anta takallamu al-lughat al-'arabiya? Comment vas-tu? Tu nous manque tout les jours! Mais tu dois savoir que tout les jours, n'importe où tu vas, nous sommes là, toujours!

Je t'embrasse très fort

Ta soeur,

Giulia

Anonimo ha detto...

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